
Cos’è l’arsenico? E perché la presenza di questo minerale nell’acqua potabile è ritenuto un rischio, anche molto grave, per la nostra salute? Negli ultimi anni, soprattutto in alcune regioni italiane (come il Lazio) il problema ha raggiunto dimensioni importanti, andando a interessare le forniture idriche di quasi un milione di abitanti. Ovviamente una risoluzione realmente efficace andrebbe effettuata alla radice del problema, dotando quindi gli impianti comunali di fornitura dell’acqua dei depuratori adatti a eliminare l’arsenico prima che l’acqua venga immessa nell’impianto di fornitura. Ma, considerando soprattutto il costo di questo tipo di interventi, è molto difficile che questo si verifichi nell’immediato (i comuni e i gestori idrici non hanno né l’intenzione, né la disponibilità economica per effettuare queste operazioni).
Quindi , per proteggere la propria salute è spesso necessario intervenire autonomamente con l’installazione di un dearsenificatore oppure di un depuratore a osmosi inversa. Ma vediamo cos’è l’arsenico e perché rappresenta un pericolo in concentrazioni troppo elevate.
Cos’è l’arsenico?
L’arsenico è un elemento chimico che si trova all’esterno di alcune rocce, legato ad altri metalli. Viene estratto da secoli e utilizzato nei più diversi settori: nella conservazione del legno, nella produzione delle vernici e dei pesticidi (attualmente per queste operazioni non viene più utilizzato). Attualmente l’utilizzo è più diffuso nel campo farmaceutico e della grande industria chimica, nonché nella produzione di componenti elettronici.
Quali problemi crea l’arsenico?
Se l’arsenico è utilizzato nel modo corretto, come accade nelle lavorazioni industriali, non risulta pericoloso o dannoso per la salute o l’ambiente. Ma se questa sostanza viene dispersa liberamente nell’ambiente e soprattutto nell’acqua, i rischi diventano molto elevati. Infatti, l’acqua è il vettore con cui più comunemente si diffonde l’arsenico (che può essere presente anche nell’aria e negli alimenti) e se si ha un’assunzione superiore ai 200 microgrammi c’è il rischio di effetti collaterali anche molto gravi (comprese anche alcune patologie oncologiche). La normativa prevede infatti una concentrazione massima di 10 microgrammi per litro di acqua, ma il problema è legato al fatto che in molti casi questi limiti vengono superati.
L’arsenico nei pozzi
È comune riscontrare la presenza di arsenico nelle acque di pozzo: si tratta normalmente di una situazione non pericolosa, perché questa sostanza è presente in quantità limitate e deriva dal normale decadimento delle rocce. Diversa è la situazione che si verifica quando vi sono alte concentrazioni di arsenico negli impianti di depurazione idrica.
Gli effetti sulla salute dell’arsenico
L’ingestione di arsenico in gradi quantità può portare a conseguenze anche molto gravi, in particolare nel lungo periodo possono verificarsi anche danni agli organi interni e all’apparato cardiovascolare.
Le iniziative dei comuni
Stante la difficoltà nel depurare le grandi quantità di acqua necessarie agli impianti cittadini, alcuni comuni hanno organizzato dei punti di distribuzione di acqua microfiltrata e dearsenizzata, da cui i cittadini possono attingere liberamente l’acqua per bere e per utilizzo alimentare. In altri casi i comuni si limitano a segnalare lo sforamento rispetto ai limiti previsti dalla legge, invitando quindi i cittadini a non bere l’acqua e a non utilizzarla per il trattamento degli alimenti.
Gli strumenti a disposizione: dearsenificatori e depuratori a osmosi inversa
Questa situazione ha portato alla necessità, per i cittadini di diversi comuni italiani, di provvedere autonomamente a depurare l’acqua proveniente dall’acquedotto dall’arsenico in eccesso. Una prima soluzione è rappresentata dal dearsenificatore: si tratta di un particolare tipo di filtro in grado di bloccare, grazie a una particolare reazione chimica, l’arsenico presente nell’acqua. Efficace in questo senso può risultare anche l’installazione di un depuratore a osmosi inversa, che è anche in grado di bloccare microrganismi e altre particelle dannose. Il limite di questo tipo di depuratore è che risulta efficace solamente se la quantità di arsenico nell’acqua non è eccessiva. Ovviamente sia il dearsenificatore che il depuratore a osmosi inversa devono essere dimensionati a seconda della quantità di acqua che è necessario depurare, ed è necessario eseguire la corretta manutenzione e il cambio regolare dei filtri per ottenere l’efficacia depurativa.
Abbiamo visto cos’è l’arsenico, perché si trova nell’acqua distribuita in diverse regioni italiane, perché rappresenta un pericolo per la salute e quali sono i sistemi per eliminarlo: se vuoi avere maggiori informazioni sui sistemi di depurazione delle acqua, contatta i nostri esperti, che sapranno rispondere alle tue domande.